giovedì 16 aprile 2015

UNIONE DEI COMUNI CON #TRIESTE, NEL CENTRO SINISTRA VOLANO GLI STRACCI MA PARLATO SALVA NESLADEK

NEL CENTRO SINISTRA VOLANO GLI STRACCI MA FERDINANDO PARLATO DI UN'ALTRA ‪#‎MUGGIA‬ SALVA ‪#‎NESLADEK‬ E IL #PD DALL'ONTA DELLA SFIDUCIA DEL CONSIGLIO

La seduta di ieri sera a Muggia
Ieri sera dopo 3 ore e mezza di dibattito sulla mozione presentata da Geremia Liguori (indipendente) e Danilo Savron (Unione Slovena) contro l'annessione di Muggia in una Unione territoriale con il Comune di Trieste il voto sul documento è finito 10 a 10. La mozione non è stata ne approvata ne bocciata!
Ad assumersi la responsabilità di salvare il sindaco Nerio Nesladek dall'onta della sfiducia è stato il consigliere Ferdinando Parlato di Un'Altra Muggia che assieme al collega Claudio Di Toro, eletto con la Lega Nord ma poi espulso a causa di problemi giudiziari, hanno regalato alla sinistra i due voti indispensabili al pareggio.
Mentre su Di Toro, che ormai rappresenta se stesso, nessuno contava più di tanto, gravissima è stata invece l'iniziativa di Parlato, esponente di Un'Altra Muggia, che ha salvato la faccia a Nesladek. In realtà se fosse stato presente il consigliere Nicola Delconte, assente giustificato per
Il volantino che ho realizzato per l'occasione
che ho esposto sul mio posto in consiglio
impegni professionali, il consiglio avrebbe decretato la sfiducia alla linea del sindaco Nesladek e della governatrice Debora Serracchiani.
Con tre lunghi interventi Nesladek ha fatto di tutto per convincere i consiglieri sulle sue tesi ma dopo Liguori e Danilo Savron sia il consigliere Giorgio Coslovich di Rifondazione Comunista che la consigliera Marina Busan di Mejo Muja che l'assessore Fabio Longo hanno fatto muro contro la posizione del PD.
Da parte mia con due interventi ho evidenziato come questa legge sia nata male, in quanto votata solo da una parte della maggioranza regionale, con l'uscita dall'aula di tutta l'opposizione. Ho ricordato inoltre come su questa legge ci sia la contrarietà di circa un centinaio di sindaci della regione pronti a ricorrere al TAR. Infine ho auspicato inoltre che la giunta regionale sospenda comunque l'applicazione della legge, come proposto dell'opposizione regionale nei giorni scorsi, al fine di rivedere i contenuti della legge e di ricostruire relazioni istituzionali con il territorio ormai lacerate come mai prima nella storia della Regione.

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