lunedì 15 settembre 2014

RIFORMA DELLA SANITA’: MODIFICHE A DISTRETTI, MEDICI DI FAMIGLIA E AMBULANZE

Grizon (Pdl): “il sindaco garantisca l’ambulanza, i servizi e le sedi del Distretto”


La governatrice Debora Serracchiani con la riforma dell’organizzazione socio sanitaria ci garantirà la presenza dell’ambulanza ad Aquilinia?
Stando alle strategie al disegno di legge n.59 del 13 agosto scorso, oltre alla “riduzione del numero di servizi di pronto soccorso”, è previsto che “sarà da rivedere l’organizzazione delle ambulanze e dell’elisoccorso”.

Pertanto è indispensabile che il sindaco Nesladek vigili anche su questo tema molto importante per il nostro territorio e garantisca la comunità sul mantenimento generale dei servizi.

Cosa ha fatto il sindaco Nesladek, responsabile regionale della sanità per il PD, per cercare di assicurare anche la presenza di un’ambulanza in centro a Muggia? Ricordiamo a tal fine le inascoltate richieste di Rifondazione  Comunista che ha promosso nel 2010 una petizione con oltre 800 firme?

Che fine hanno fatto poi le sperimentazioni estive con l’ambulanza privata della “Pubblica Assistenza Nord Est”, che hanno offerto al maestro Marani l’ispirazione per una vignetta su Il Piccolo, costate al Comune 20 mila euro per un mese o poco più, su cui avevano espresso perplessità anche gli allora consiglieri Cristina Tull e Piero Veronese (quest’ultimo non partecipò al voto per la copertura della spesa)?

Quali ripercussioni ci saranno sui cittadini con l’istituzione delle “aggregazioni funzionali territoriali” a cui, su un bacino d’utenza di 20-30 mila abitanti, dovranno associarsi almeno sei degli attuali medici di famiglia? Un bacino di questo tipo va evidentemente oltre a Muggia e San Dorligo: saranno ricompresi quindi anche abitanti e medici triestini?

Questo tipo di organizzazione, pur interessante in quanto dovrebbe coprire una fascia oraria di 12 ore per 7 giorni su sette, mette fine al rapporto esclusivo con il medico di fiducia e di famiglia.  

Che tipo di relazioni sono previste tra i cittadini e i medici di base in questi ambulatori di “assistenza primaria”? Chi pagherà i costi ed il personale dei nuovi ambulatori?

E poi ci chiediamo ancora come cambierà l’organizzazione ed il numero dei Distretti sanitari che conosciamo oggi?
Dal disegno di legge emerge che “il direttore generale dell’Azienda provvede, di concerto con la Conferenza dei sindaci, all’individuazione dei Distretti fermo restando che il territorio degli stessi deve essere coincidente, multiplo o frazione del territorio di uno o più ambiti del Servizio Sociale dei Comuni”: in sostanza considerata la popolazione provinciale potrebbero essere due o tre.

Da quanto si legge sembra infatti che la Regione per ridurre gli attuali 20 Distretti (uno ogni 50 mila abitanti) stia pensando di passare dai 50 mila a 100 mila abitanti per Distretto. C’è una voce che prevede addirittura che a Trieste ci sia un unico Distretto: il rischio è che cambino le sedi di quelli attuali, la tipologia e la qualità dei servizi resi, considerato l’aumento del bacino d’utenza.

Nulla o quasi si intuisce dalla lettura del disegno di legge in merito al rapporto tra il Comune e i suoi servizi sociali, l’Ambito Socio Assistenziale (con San Dorligo della Valle) il nuovo Distretto e la nuova Azienda, specie per quanto riguarda la programmazione dei servizi nell’ambito della progettazione del Piano di Zona con il rischio che il Comune in questa nuova prospettiva conti sempre meno.

Infine non posso non evidenziare, pur senza polemica, che da responsabile della sanità per il PD il sindaco Nesladek si sarà sicuramente preoccupato di informare i suoi sostenitori, a Trieste e in regione, delle radicali e pesanti modifiche che la Regione sta per porre al voto in consiglio regionale ma a quanto pare si è dimenticato dei suoi consiglieri e di tutti i cittadini che non frequentano la sede del PD.  Lo invito pertanto a relazionare su questo tema in consiglio comunale e a promuovere delle assemblee pubbliche per informare i cittadini.

Intanto con questi interrogativi presenterò un’interrogazione con spirito costruttivo per avere dal sindaco le informazioni necessarie a valutare l’organizzazione socio sanitaria che ci aspetta.


Claudio Grizon
Consigliere del Comune di Muggia

Gruppo PDL

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