giovedì 4 novembre 2010

E' MORTO DONADEL, STORICA FIGURA DI POLITICO E SPORTIVO

LA NOTA
Credo che con la scomparsa di Galliano Donadel la sinistra muggesana, ma anche tutta la comunità, abbia perso forse l'ultimo personaggio politico di spessore che, pur rappresentando le origini e la storia di quel vecchio Partito Comunista che la Democrazia Cristiana prima ed il pentapartito e il centro destra poi hanno tanto combattuto, credo debba essere ricordato con rispetto anche per il suo generoso impegno sociale. 
Donadel, per quel poco che ho avuto occasione di conoscerlo e di parlare con lui, posso dire che aveva un carattere  forte, ruvido e schietto, forse poco politico ma sicuramente franco. Ha rappresentato fino all'ultimo istante un punto di riferimento nella sinistra a Muggia che ormai sembra aver perso ogni riferimento alle storiche figure della storia del Partito Comunista. 
Da vent'anni son finiti i tempi di quella sinistra cara a Donadel e degli scontri tra un Comune guidato da una maggioranza schiacciante di sinistra egemonizzata dal PCI e da un'opposizione imperniata essenzialmente attorno al ruolo e agli uomini e donne della Democrazia Cristiana, da quando con il pentapartito nel novembre del 1989 venne eletto sindaco il socialista Jacopo Rossini. Credo però sia rimasta, a Muggia ben più che a Trieste, una consolidata mentalità legata all'essere "di quà" o "di là", incentrata su due caolizioni ove un tempo prevaleva sempre la sinistra ma ormai sia per ragioni demografiche che sociologiche e politiche conta molto la notorietà di chi è chiamato a guidarle, la loro compattezza ed il programma proposto. Ma questi sono temi per la prossima ed imminente campagna elettorale. 

Da Il Piccolo del 31 ottobre 2010

È morto Donadel, storica figura di politico e sportivo
MUGGIA. UNA VITA NELLA SINISTRA

Nella notte di venerdì è morto, a 88 anni, Galliano Donadel, storica figura della politica e dello sport muggesani, e non solo. Colpito da un malore venerdì nella sua casa di Chiampore, è spirato poche ore più tardi.
A Muggia fu consigliere comunale e varie volte assessore con il Pci, fra gli anni '70 e '80, poi per due volte consigliere provinciale e altrettante consigliere regionale. La sua scomparsa ha colto di sorpresa la comunità, in cui per decenni ha svolto importanti ruoli come politico e come sportivo, prima atleta nel ciclismo e poi dirigente nel calcio (presidente della Fortitudo e consigliere regionale della Federcalcio), partecipando con passione alla vita cittadina. In queste settimane stava correggendo le bozze di un libro autobiografico, scritto assieme al figlio.
Tanti i muggesani che ieri hanno voluto ricordarlo, a cominiciare dell'ex sindaco Willer Bordon, che con Donadel ha avuto un lungo, ininterrotto rapporto. «Era un vulcano - racconta Bordon - che ogni tanto anche esplodeva. Una riserva inesauribile di energia, un passione politica travolgente. Il mio primo comizio lo feci assieme a lui, nel 1970, quando venne chiamato a dirigere il Pci a Muggia in vista delle elezioni comunali. Era uno della vecchia guardia - aggiunge - di quella fucina dirigenziale nata dai cantieri navali, una classe dirigente autodidatta, formatasi sul campo. Personaggi straordinari, come Gildo Campagna e Gastone Millo, che avevano un forte radicamento con la realtà».
Fedele Valentich, una vita passata assieme a Donadel nel partito e in consiglio comunale, ne ricorda anche il ruolo nello sport: «Fino all'ultimo ha dato il suo contributo al partito, anche in campo sociale. Come sportivo amava il ciclismo, vinse una quarantina di importanti gare, fu presidente della Fortitudo calcio, e venne insignito della Stella al merito del Coni».
«L'ultima volta l'ho incontrato a Muggia la scorsa primavera - racconta il segretario provinciale del Pd Roberto Cosolini - e mì colpì il suo entusiasmo, ancora straordinario. Trasmetteva grande energia e passione. Lascia un grande vuoto fra tutti quelli che hanno condiviso con lui la vita politica ma anche quella sportiva».
Fino a due anni fa Donadel è stato presidente della Cooparativa popolare di Chiampore, ora guidata da Renzo Nicolini: «La sua scomparsa - commenta - mi ha colpito profondamente. Era entusiasta della vendita della cooperativa al Comune, un passaggio che ha concluso un ciclo in cui lui è stato punto di riferimento. Come amministratore ebbe una grande onestà intellettuale; non accettava il modo attuale di fare politica, ma non aveva mancato di partecipare con entusiasmo all'ultimo congresso del Pd» (gi. pa.)

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