lunedì 30 marzo 2009

COSA PENSANO I MUGGESANI DEL CARNEVALE?

Domani in Provincia il gruppo consiliare di Forza Italia al completo presenterà i risultati di un sondaggio in merito all'OPINIONE DEI CITTADINI DI MUGGIA SUL CARNEVALE MUGGESANO 2009. Ne vedremo delle belle.... (leggi l'invito su http://www.claudiogrizon.it)

venerdì 27 marzo 2009

SE NE VA ANCHE IL DIRETTORE GENERALE CERINI, MUGGIA E SAN DORLIGO NEL CAOS

Grizon (F.I.): due righe per motivare le sue dimissioni “per motivi strettamente personali” ma che sottendono profondi dissidi con il sindaco Nesladek.



“Il dott. Antonio Cerini se ne è andato, senza preavviso, probabilmente consapevole che l’amministrazione Nesladek gira a vuoto da tempo e che ogni sforzo per cambiare qualcosa è ormai inutile”.

L’ex dirigente regionale Cerini, a cui appena un anno fa i sindaci Nesladek e Premolin avevano affidato con grande entusiasmo la direzione generale dei rispettivi Comuni, con sole due righe ha ringraziato “per l’occasione concessami” e se ne è andato.

Impegnato per due terzi del suo tempo a Muggia e per un terzo a San Dorligo il dott. Cerini, con un passato nella ragioneria della Regione, probabilmente “annusata l’aria”, almeno quella muggesana, si è reso conto che nulla si può fare in quanto troppe le condizioni poste da certa politica.

Il suo predecessore, il dott. Di Giuseppe, se ne era andato ai primi di febbraio dello scorso anno, dicono per pareri divergenti con il sindaco sulla macro struttura dell’ente e sull’attribuzione delle posizioni organizzative.

Del dott. Cerini non si è sentito parlare molto, forse tranne per la sua proposta di costituire un’associazione tra Comuni per gestire vari servizi che, dopo esser stata approvata in tutta fretta tra polemiche in consiglio mesi orsono, è rimasta congelata fino ai giorni scorsi, quando la giunta ha portato in commissione modifiche allo statuto che dovrebbero essere approvate in consiglio lunedì prossimo.

Tant’è che visto che questo progetto si reggeva sul ruolo del direttore Cerini è logico pensare che ora potrebbe naufragare.

Ma cosa succederà ora in Piazza Marconi? Chissà! In questi giorni nel Comune di Muggia si è visto il capo del Pd Bruno Zvech ed i bene informati riferiscono che il sindaco nel corso di incontri riservati avrebbe alzato la voce al punto che lo si sentiva bene anche al di fuori del palazzo.

D’altra parte la maggioranza è da almeno un anno che non naviga in acque tranquille. Si pensi alle dimissioni dell’ex dg Di Giovanni, a quelle degli assessori Veronese e Tull, poi i rimpasti di deleghe in giunta e le dimissioni passate in sordina dell’ex coordinatrice del Pd Mara Ciacchi ed ora, ancora una volta, quelle del direttore generale Cerini.

Intanto in Comune tutti i principali funzionari apicali, in servizio tre anni orsono, se ne sono andati e con loro la memoria storica sulle attività dell’ente. Ora non si fa altro che assumere personale per tamponare la mediocrità di un’organizzazione che ormai da tempo sta facendo acqua.


Claudio Grizon

Coordinatore e Consigliere Comunale di Forza Italia a Muggia

giovedì 26 marzo 2009

UN NUOVO MURO DI TRAFFICO TRA MUGGIA E TRIESTE

Dal sito dell'Associazione "Impronta Muggia" - www.improntamuggia.it

Tornerà ad essere impossibile per i muggesani raggiungere Trieste con tempi di percorrenza non biblici? E' quanto ci si deve chiedere alla luce delle cose che stanno avvenendo, da ultimo con la viabilità proposta dall'Ente Porto per il suo nuovo Terminal Ro Ro. Andiamo con ordine.
La zona della Valle di Noghere-Aquilinia continua ad essere interessata da importanti progetti, tutti di grande impatto e con grandi riflessi locali. Uno dei principali aspetti è la viabilità, per la quale si gioca una partita determinante per la mobilità veloce e sicura dei nostri concittadini. Il tratto di Grande Viabilità aperto di recente ha sicuramente migliorato la velocità di percorrenza, lasciando comunque irrisolti molti problemi (Rabuiese-Vignano, collegamento non autostradale con la Slovenia ecc.).

L'accavallarsi delle competenze, Stato, Regione, Provincia,Comune di Muggia, Trieste e San Dorligo, EZIT, Ente Porto, Anas, e altre società, rende particolarmente difficile il lavoro dei nostri amministratori,. E ciò è pericoloso, perché la totalità (o quasi) degli altri soggetti sono interessati all'attraversamento o all'uso del territorio, senza particolare riguardo sugli effetti locali.

La nostra Associazione si occupa di mobilità sostenibile, e cioè di trasporto pubblico e ciclo-pedonabilità . E non possiamo essere che preoccupati. Ma lo saremmo anche se fossimo solo degli automobilisti perché le progettazioni oggi in essere ci fanno pensare che, se non stiamo attenti , un vero e proprio muro di traffico verrà eretto sul nostro territorio tra noi e Trieste, con conseguenze pesantissime sulla velocità e sulla sicurezza dei nostri spostamenti.

Elenchiamo le situazioni che si sono cumulate e si accumuleranno:
1. sulla S.P. Di Noghere/Farnei sono collegati i Centri commerciali esistenti (Famila e Castorama e altri); la viabilità è in parte da completare; è interdetto infatti il collegamento tra la S.P. di Farnei e lo svincolo di Noghere;

2. è recente l'apertura del Centro Freetime : le soluzioni viarie previste non hanno preceduto l'apertura- come avrebbe dovuto essere – ma si stanno realizzando ora. Ci sarà una nuova rotonda sulla S.S. Flavia di fronte al Centro (lo spazio ricavato per gli autobus del trasporto pubblico è gravemente carente), sarà ripristinato il doppio senso di marcia dal tratto Freetime -Via Caduti sul Lavoro, in modo da permettere al traffico (soprattutto quello in uscita) di collegarsi con la Grande Viabilità. Questo impegnerà tre rotonde, tra cui quella di Via delle Saline/Via Caduti del Lavoro, il cosiddetto svincolo di Noghere;

3. il traffico in uscita da Muggia che intende immettersi nella Grande Viabilità impegna lo svincolo di Noghere;

4. sono già stati approvati dal C.C. Gli strumenti idonei alla realizzazione di un nuovo Centro Commerciale nella zona degli ex serbatoi Aquila – di grandezza doppia del Freetime- quello delle Coop Nord Est . Le Varianti adottate riguardano sia gli aspetti commerciali sia la viabilità. Per quanto riguarda la viabilità è prevista la realizzazione di una nuova rotonda su Via delle Saline. Il traffico in entrata e in uscita (totalmente) sarà su Via delle Saline e intesserà due rotonde: quella da realizzare e quella dello svincolo di Noghere.Già la somma dei soli traffici verso Trieste e verso la Slovenia di Freetime a regime e del nuovo Centro della Coop Nord Est (20.000 mq di alimentari, 200 negozi!) renderà lo svincolo di Noghere , da dove passa tutto, problematicissima.

Il tutto ignorando o almeno sorvolando su un altro aspetto : il trasporto pubblico. Si parla, e giustamente, di metropolitana leggera. Il tratto ferroviario fino alla foce dell'Ospo esiste già. E i binari dove passano ? Attraversano Via delle Saline in prossimità dello svincolo di Noghere ( Rotonda Via Delle Saline/Via Caduti sul Lavoro.)

E' proprio il fatto dei binari che tagliano Via delle Saline che ci deve indurre a riconsiderare la funzione di questa strada, che è stata una manna dal cielo per i muggesani, ma è, e con il traffico ferroviario tornerà ad essere, una strada interna dell'EZIT, che non dovrebbe essere interessata da flussi veicolari civili: sarà al servizio delle attività industriali e commerciali delle aziende che lì operano (non dimentichiamo che c'è anche l'ipotesi Mercato Ortofrutticolo).

In presenza del traffico ferroviario dobbiamo pensare ai flussi veicolari escludendo, almeno come opzione principale, Via delle Saline.

Chiediamoci:
- dove passerà il traffico locale da Muggia Centro diretto a Trieste? Non facendo affidamento, per le ragioni suesposte, su Via delle Saline, a disposizione ci sarà la sola S.P.12 di Farnei, il che significherà incrociare il traffico dei Centri commerciali -soprattutto il Freetime usando la vecchia Statale - e significherà anche attraversare la vecchia galleria e il centro di Aquilinia;

- quale viabilità verrà utilizzata dal nuovo Centro Coop Nord Est? Dalla nuova rotonda su Via delle Saline andrà verso l'affollatissimo svincolo di Noghere, superando un passaggio a livello?

In questa situazione, complicatissima, si inserisce ciò che è ora oggetto della valutazione del Consiglio Comunale di Muggia : la Variante al Piano Regolatore dell'Ente Porto. L'Ente Porto, che si occupa dei traffici marittimi, fa la sua parte: e nella nuova Variante propone un nuovo terminal per il traffico Ro Ro, così descritto nella relazione di sintesi del Piano:
"Nuovo Terminal Ro Ro Noghere Il piano prevede innanzitutto la demolizione del pontile SI.LO.NE., un nuovo terrapieno, da torrente Rosandra a rio Ospo, con un fronte banchinato di circa 1250 m, in prima approssimazione dotato di 4-5 sporgenti di circa 25 m (“denti”) atti all’ormeggio di navi Ro-Ro, la cui ubicazione sarà definita in una fase progettuale successiva. L’area recuperata a mare risulta pari a circa 31 ha. Si renderanno in tal modo disponibili 5 accosti dedicati alla movimentazione di merci Ro Ro".
Ovviamente nella relazione si dice che “Il nuovo terminal richiede la realizzazione di adeguate infrastrutture di collegamento stradale a servizio delle funzioni previste.

E quale percorso è indicato nel Piano per le migliaia di mezzi, TIR e automobili sbarcate per raggiungere l'autostrada ? Lo si trova alla pag.1 della Relazione di Sintesi "Per l’accesso all’area di sviluppo portuale a mare a valle dell’area ex-Aquila (terminal Ro-Ro), sono previsti collegamenti realizzati attraverso tronchi stradali in parte dedicati e in parte condivisi con il traffico urbano e suburbano, adeguati a sostenere le funzioni commerciali ed industriali esistenti e previste, rispettivamente:
- un nuovo collegamento stradale principale da un accesso stradale sul lato est del terminal, oltrepassando il torrente Rosandra, si innesta sulla Via Flavia, in corrispondenza del by-pass di Aquilinia, a circa 1500 metri dallo svincolo di Via Caboto della GVT;

- un secondo collegamento stradale, da un accesso sul lato sud del terminal, nei pressi dell’area Edison Termoelettrica, si innesta sulla Via di Trieste in comune di Muggia, in affiancamento in sede propria o con opportuna riqualificazione della stessa, e quindi, attraverso la viabilità esistente – attraversamento dell’area ex-Aquila in direzione ortogonale alla costa o in alternativa aggiramento della stessa area oltrepassando il Rio Ospo e seguendo la SP 15 per Farnei – raggiungendo l’esistente SS 15 e il nuovo raccordo autostradale Lacotisce-Rabuiese in corrispondenza dello svincolo delle Noghere.
Concetto ribadito a pag. 27 dove si dice :
"Il nuovo collegamento Lacotisce-Rabuiese si stacca dalla G.V.T. per raggiungere il valico internazionale. Esso include una tratta di circa 2 km in galleria, prevede uno svincolo a 2 livelli (con il collegamento stesso in viadotto) in corrispondenza dell’area ex-Aquila, in comune di Muggia (svincolo delle Noghere), quindi in posizione ottimale per servire il traffico portuale generato dal terminal commerciale Ro-Ro previsto dal Piano mediante espansione a mare a valle della stessa area ex-Aquila".
Più chiaro di così! Ottimale, per smaltire il traffico veicolare del terminal Ro Ro, secondo il Porto, è lo svincolo delle Noghere, cioè sempre la stessa Rotonda Via Delle Saline/Via Caduti sul Lavoro. Hanno lo svincolo sulla Grande Viabilità di Via Caboto a 100 mt. dal Canale Navigabile, senza quasi uscire dalla zona demaniale, e indicano come Viabilità portuale due soluzioni, entrambe nel territorio del Comune di Muggia, che pesantemente complicano la nostra viabilità.

Una prima soluzione riguarda un innesto sulla via Flavia all’inizio dello stradone: i mezzi, provenendo dal fronte canale, per potersi immettersi in direzione Trieste dovranno attraversare la Statale, che taglieranno probabilmente con un’ennesima rotonda; una seconda soluzione è l’uscita presso “il Cason de Nacia” o termine della discesa di Aquilinia, con due nuove rotonde sulla provinciale verso Muggia, facendo confluire il traffico su Via delle saline e la S.P. Di Farnei : 5 Km di giro, torneranno infatti verso Trieste, per non usare Via Malaspina e lo svincolo autostradale di Via Caboto.

Perché? E comunque: a noi di Muggia va bene ?
Quando le proposte sembrano decisamente non buone per la nostra comunità non le contrastiamo respingendole e richiedendo le necessarie modifiche, ma ci limitiamo a richiedere una successiva verifica. Verifica, parola magica , invece di dire no, verificheremo, l'Amministrazione non si fa nemici, l'interlocutore è contentissimo (nessuno verificherà mai niente, quello rimarrà un sì) e intanto ci sfogliano come un carciofo: così è stato per il Freetime ,così è stato per il nuovo Centro delle Coop Nordest ,cosi sta avvenendo per la Viabilità portuale. E' necessario che i consiglieri comunali di Muggia facciano uno sforzo di approfondimento per conoscere tutto quello che si realizzerà o si intende realizzare in quella zona. E uno sforzo unitario per scelte condivise, per il bene comune, tutelando innanzitutto gli interessi dei cittadini di Muggia. Noi abbiamo verificato la situazione in zona Canale Navigabile e possiamo tranquillamente affermare che il traffico proveniente dal nuovo terminal Ro Ro può facilmente raggiungere lo svincolo autostradale di Via Caboto, senza interferire sul traffico locale, con vantaggio di tutti. La nostra Associazione pertanto, in base alle informazioni di cui dispone e che sono state qui riportate , ritiene necessario:

1. richiedere la modifica della viabilità prevista dall’Ente Porto per il Terminal Ro-Ro, escludendo che il traffico del terminal possa essere convogliato a sud in Val di Noghere, o, peggio ancora, innestato su Via Flavia con pesante compromissione del traffico locale da e per Trieste;

2. richiedere che la Variante dell'Ente Porto rispetti la pianificazione della Regione e dei Comuni di Trieste e Muggia in fatto di collegamento ciclabile Trieste- Muggia, e preveda il passaggio della cosiddetta ciclabile del mare in territorio demaniale;
3. ritiene altrettanto necessario verificare le decisioni già adottate per la viabilità del Centro Coop Nord Est, che confluisce su via delle Saline e non sembra funzionare in direzione della Grande Viabilità per la presenza del passaggio ferroviario.L’Associazione spera anche che il Consiglio Comunale intero sostenga la realizzazione del by pass di Aquilinia, il cui finanziamento è messo oggi in dubbio dalla nuova amministrazione regionale, senza il quale torneremmo a situazioni peggiori di quelle che abbiamo vissuto in tutti questi anni, già molto pesanti, prima dell’apertura della Lakotisce Rabuiese.

martedì 24 marzo 2009

SICUREZZA NELLE SCUOLE, LA POROPAT RIFIUTA IL SOSTEGNO DELL’OPPOSIZIONE

Alle Redazioni Giornalistiche


Si trasmette, con preghiera di pubblicazione, l’allegato COMUNICATO STAMPA corredato dall’ordine del giorno presentato da Partito Democratico nel corso della seduta del Consiglio Provinciale di ieri, 23 marzo 2009, a seguito dell’audizione del Preside e del Consiglio di Istituto Liceo Scientifico “G.Oberdan” avente per oggetto: “Sicurezza ed edilizia scolastica” proposta inizialmente da Forza Italia e dai gruppi di opposizione.


COMUNICATO STAMPA


Dopo una seduta contraddistinta dai toni pacati e da un dialogo costruttivo tra i rappresentanti dell’Oberdan ed i consiglieri provinciali, incentrato quasi sempre sui temi concreti della sicurezza nel mondo della scuola, la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat ha svolto una sintesi della discussione e presentato la nuova organizzazione e le proposte operative dell’amministrazione per gestire i rapporti con le scuole e fronteggiare in generale le problematiche relative alla sicurezza nelle scuole.


In sostanza la presidente ha recepito costruttivamente molte delle considerazioni fatte dalla delegazione dell’Oberdan e dai consiglieri di maggioranza ed opposizione ma, terminato l’incontro con gli ospiti, le consigliere Marisa Skerh e Maria Monteleone, entrambe del Pd ed insegnanti, hanno ben pensato di presentare a nome della maggioranza un ordine del giorno di proposta politico-programmatica (nell'immagine) per contribuire a risolvere le problematiche della sicurezza nelle scuole.


Un testo che ci ha lasciati sconcertati e a bocca aperta per l’assoluta mancanza di attinenza ai temi trattati e per la visione astiosa e assolutamente personale delle problematiche della scuola, pertanto improponibile e assolutamente non condivisibile.


Con senso di responsabilità, alla luce dell’atteggiamento insolitamente costruttivo e propositivo della Presidente, abbiamo proposto - purtroppo invano - in alternativa al testo della maggioranza, che siano trasformate in un ordine del giorno e quindi votate le dichiarazioni e le proposte della presidente Poropat, certamente ben più concrete ed attinenti al tema all’ordine del giorno.


L’incapacità, la supponenza e l’inadeguatezza dei consiglieri di maggioranza purtroppo hanno prevalso e, complice l’assoluta mancanza di iniziativa politica della Presidente, ha portato con 15 voti al voto unanime sul documento della maggioranza mentre tutti i consiglieri di opposizione avevano abbandonato l’aula per l’indisponibilità a votare un documento ancora una volta completamente fuori tema.


Claudio Grizon

Capo Gruppo di Forza Italia


Marco Vascotto

Capo Gruppo di Alleanza Nazionale


Paolo de Gavardo

Capo Gruppo Lista Dipiazza


Fabio Scoccimarro

Capo Gruppo Cdl

MUGGIA, IL SINDACO NESLADEK PRONTO A SFIDARE DIPIAZZA

Da Il Piccolo di martedì 24 marzo 2009

«Se si candiderà vorrà dire che abbiamo lavorato bene»
Centrosinistra e centrodestra ritengono però remota l’ipotesi che corra nel 2011

di GIUSEPPE PALLADINI


MUGGIA Lusingato e pronto ad accettare l’eventuale sfida. Il sindaco di Muggia Nerio Nesladek accoglie con un misto di orgoglio e di emozione l’ipotesi che il suo collega di Trieste, Roberto Dipiazza, si candidi fra due anni alla guida della cittadina in cui ha iniziato la carriera politica. Ipotesi emersa in seguito al fatto che l’eventuale elezione al Parlamento europeo è incompatibile con la carica di sindaco di Trieste ma non con quella di primo cittadino a Muggia.

«Sono lusingato – esordisce Nesladek – perchè se una persona così importante viene a Muggia per cercare di batterci, si tratta di un’implicita ammissione che abbiamo lavorato bene. Vuol dire anche che il centrodestra ritiene che fra due anni sarà impegnativo, come è stato detto, riconquistare il fortino».

Nesladek aggiunge che se l’opposizione dovesse scegliere di candidare Dipiazza significherebbe che «non hanno alcun muggesano da mettere in lizza», e più in generale rileva che «attorno a Muggia ruota un enorme interesse, politico e non solo. In questi anni i territori attorno a Trieste hanno assunto una valenza particolare, con un ruolo di cerniera sui temi transfrontalieri. Non si può poi dimenticare – prosegue – che una parte importante del porto di Trieste sarà realizzata in comune di Muggia, il cui territorio comprende già gran parte dell’Ezit e del Sito inquinato, zone per le quali ci sono grandi progetti industriali e commerciali». Infine l’annuncio di una possibile ricandidatura: «Se la mia maggioranza lo riterrà – dichiara Nesladek – sono pronto sin d’ora ad accettare la sfida, ad armi pari, con Dipiazza».

I rappresentanti muggesani del centrosinistra e del centrodestra ritengono intanto «abbastanza remota» la prospettiva che Dipiazza si candidi fra due anni. Gianfranco Dragan, segretario «in pectore» del Pd (la riunione del direttivo si è svolta ieri sera, ndr), dice di «credere che Dipiazza abbia qualche ambizione più significativa rispetto a tornare dove è partito con la sua carriera politica. Se dovesse decidere in questo senso – aggiunge – sarà un bel confronto. A Muggia ha lasciato ricordi di un certo tipo, ma certe decisioni come il parcheggio Caliterna le paghiamo duramente ancora oggi. E poi – sottolinea – dovrà fare i conti con la questione energetica: lui oggi appoggia il rigassificatore, mentre Muggia è nettamente contraria». Dragan ribadisce che, indipendentemente dal candidato, sarà un confronto impegnativo. «Se Dipiazza si candiderà saremo pronti a offrire una valida alternativa».

Anche Claudio Grizon, coordinatore muggesano di Forza Italia, giudica molto remota l’ipotesi Dipiazza. «La candidatura alle europee è un’ipotesi da prendere in considerazione – commenta – ma prima Dipiazza ha diversi progetti da completare a Trieste, cui tiene particolarmente. Al momento – continua – non credo si concretizzi una candidatura alle europee. E anche se dovesse risultare eletto, non credo voglia tornare sui suoi passi a Muggia». Grizon ipotizza uno scenario elettorale per il 2011: «Se il Pdl manterrà i consensi attuali – osserva – non ci sarà bisogno di Dipiazza per battere Nesladek o un altro candidato del centrosinistra. L’eventuale partecipazione di Dipiazza alla campagna elettorale sarà utile, ma non indispensabile alla vittoria».

Nota: la presunzione di Nesladek è solo sintomo dell'incosapevolezza della mediocrità della sua amministrazione e del non poter ammettere che, già oggi, preferirebbe tornarsene a casa. Roberto è stato un grande sindaco di Muggia e anche di Trieste e, come lui sa, i muggesani lo ricordano sempre con affetto. Non dimentichi però i loro interessi e le loro aspeyttative e preoccupazioni.

lunedì 23 marzo 2009

TESECO A TUTTA FORZA, MANCA L'OK DEL COMUNE SUL PROGETTO PER LE AREE COMMERCIALI

Il ricordo ancora vivo di una raffineria che non c'è più, edifici vuoti e abbandonati, impianti divelti, vecchie tubazioni tagliate, strade divorate dall'erba e dagli alberi, serbatoi immensi un tempo pieni di greggio che non ci sono più, qualche brandello di serbatoio ancora da vuotare e bonificare.

Oggi su invito dell'ing. Stefano Vendreame, direttore della sede triestina del gruppo Teseco, ho avuto l'occasione di effettuare un sopralluogo sulle sue aree e prendere atto dello stato dell'avanzamento dei lavori sul completamento dello smaltimento degli ultimi brandelli di serbatoio e delle bonifiche conseguenti.

Li dove un tempo svettavano nel cielo serbatoi alti decine di metri oggi non c'è più nulla, solo aree vuote bonificate o da bonificare.

L'accordo di programma tra le istituzioni locali prevedeva tra l'altro la realizzazione di aree commerciali per le quali Teseco ha preparato dei progetti sui quali è ormai indilazionabile il parere urbanistico del Comune di Muggia.

Il progetto complessivo comunque prevede ampie aree verdi e piste ciclabili tra l'abitato di Aquilinia che s'affaccia su via Flavia di Stramare e le aree commerciali: interventi che riqualificheranno l'area che a memoria dei residenti è sempre stata caratterizzata dalle saline prima, dalla pista di aerei, più a monte dal campo profughi e dalla presenza di serbatoi a dir il vero inquietanti.

Le aree sono purtroppo condizionalte anche dalla questione del SIN, i siti inquinnati d'interesse nazionale, che speriamo possano trovare presto una soluzione senza un aggravio di costi per le aziende interessate.

giovedì 19 marzo 2009

ESULI BLOCCATI IN FOIBA, PALAZZO GALATTI SI DIVIDE

Da Il Piccolo del 19 marzo 2009

L’OPPOSIZIONE ATTACCA: «RETROGUARDIA TITINA». BASSA POROPAT: «BASTA STRUMENTALIZZAZIONI»

Bocciate le mozioni di An e Fi, che in risposta fanno mancare il numero legale per il voto sul testo del Pd


Il Consiglio comunale c’era riuscito in 48 ore. Quello provinciale, invece, non ha trovato quella sintonia bipartisan necessaria a condividere una mozione sui fatti di Corgnale del 28 febbraio, quando una delegazione dell’Unione degli Istriani era stata stoppata davanti al precipizio di Golobivnica da un gruppo di contromanifestanti sloveni muniti di divise e bandiere jugoslave.

L’altra sera i gruppi d’opposizione di An e Forza Italia (con la Lista Dipiazza) si sono votati a vicenda le rispettive mozioni di «indignazione» - più dura quella di An, più conciliante il documento targato Fi - ma se li sono visti bocciare dal centrosinistra. Da dove, in risposta, è uscita nel corso del dibattito una terza mozione del Pd, su principi di «comune progettazione con i vicini sloveni» senza riferimenti a Corgnale e con un richiamo alle responsabilità storiche del fascismo. Ma anche questa non ha incassato approvazioni: l’opposizione, prima del voto, è uscita dall’aula facendo mancare il numero legale, complici le assenze di due esponenti del Pd stesso (Maria Monteleone e Sandi Klun) più il dipietrista Andrea Mariucci, che si è dissociato dal testo ispirato da un intervento di Albino Sosic e poi sintetizzato da Paolo Salucci.

«La voteremo la prossima volta», assicura il presidente dell’aula Boris Pangerc dei Comunisti italiani. «Che la Provincia sia una retroguardia titina?», si chiede in un comunicato il capogruppo di An Marco Vascotto. Che rincara la dose: «In Provincia il centrosinistra ha ritenuto di scegliere non la linea della senatrice Tamara Blazina, ma degli estremisti. Se questa è la linea politica della maggioranza che sostiene Maria Teresa Bassa Poropat, viene spontaneo domandarsi come sia possibile, per lei, indossare poi la giacchetta istituzionale alle cerimonie commemorative».

«Dieci giorni fa - gli fa eco Claudio Grizon da Fi - in conferenza capigruppo la stessa Monteleone aveva preannunciato una mozione del Pd, ma quando è iniziata la seduta questa mozione non c’era, salvo poi spuntare un documento che nulla c’entrava con l’episodio in questione, e che ha imbarazzato persino la giunta». «Non mi presto a tali strumentalizzazioni», replica la Bassa Poropat, che ha votato contro la mozione di An e si è astenuta su quella di Fi, annunciando che avrebbe fatto lo stesso sul testo del Pd. «Sui fatti di Corgnale - aggiunge - si è voluta costruire della propaganda, con accenti pure offensivi come quando il consigliere di An Arturo Governa ha parlato in aula della caduta dei confini come di una ”festicciola”. Certi orientamenti che sento, da una parte e dall’altra, mi fanno venire i brividi». (pi.ra.)

(Nell'immagine in alto a sinistra il testo della mozione presentata da Forza Italia e Lista Dipiazza)

martedì 17 marzo 2009

LA "20 EXPRESS" TORNA IN DEPOSITO, FALLITA LA SPERIMENTAZIONE VOLUTA DA NESLADEK

"E' fallita la sperimentazione voluta da Nesladek sulla "20 Express", annunciata in pompa magna con tanto di conferenza stampa in Provincia, neanche tre mesi fa, alla presenza dei vertici di Palazzo Galatti e della Trieste Trasporti".

Ne da notizia Claudio Grizon, capo gruppo di Forza Italia in Provincia che sul tema ha presentato un'interrogazione all'assessore Zollia.

"Dopo aver chiesto invano notizie sull'andamento della sperimentazione all'amministratore delegato Cosimo Paparo e al dirigente Roberto Gerin di Trieste Trasporti - spiega il forzista Grizon - è stato il neo assessore provinciale ai trasporti Vittorio Zollia a comunicarmi che "la sperimentazione ha dovuto scontrarsi con i problemi di traffico intenso che non hanno consentito un effettivo risparmio nei tempi né l'ipotizzato miglioramento della velocità nelle corse dedicate".

"Oltretutto, come si poteva immaginare - riferisce Grizon - si sono registrate "talune lamentele di qualche utilizzatore delle fermate soppresse ".

"Sembra che a questo punto - annuncia il capo gruppo azzurro - come comunicatomi dall'assessore Zollia, in Trieste Trasporti si stia delineando l'idea di una 20/ (venti barrata), differenziata dal tragitto originale, da affiancare ai mezzi regolari nelle fasce orarie su cui viaggiava la "20 express" ed eventualmente con una variazione di percorso lungo via Baiamonti e le Rive".

"Il percorso ipotizzato per la 20/ - conclude Grizon - non credo che possa ridurre i tempi di percorrenza tra Muggia ed il centro di Trieste. Servirebbero corsie dedicate ma sappiamo che è quasi impossibile crearle".

"Ora voglio vedere se Nesladek e la presidente Poropat si decideranno di cercare una soluzione con Trieste Trasporti anche per dar risposta ai 750 residenti di Montedono ad che nel novembre 2007 hanno firmato una petizione che chiedeva una deviazione della 20 su via di Noghere e via di Zaule".

"A questo punto - propone infine Grizon - visto che si profila il raddoppio della 20 (mi chiedo però dove si troveranno i soldi per i km in più), anzichè deviare la 20/ lungo via Baiamonti e le Rive, la si potrebbe deviare su Montedoro, magari impiegando un mezzo più piccolo se è questo il problema".

lunedì 16 marzo 2009

GIULIO CAMBER TIENE IN PUGNO LE ANIME DEL PARTITO CHE PROCLAMA ENTUSIASMO PER I POST MISSINI

Da Il Piccolo del 15 marzo 2009 – Pag. 17

POLITICA CITTADINA: GLI SCENARI

Forza Italia, monolite in corsa verso il Pdl

I BERLUSCONIANI SI PREPARANO ALLA FUSIONE CON ALLEANZA NAZIONALE

di PIERO RAUBER

La nostalgia per le origini e la paura di una mutazione genetica non abitano in Forza Italia. I berluscones triestini - davanti al battesimo del Pdl che si celebrerà nella costituente di Roma del 27 marzo - non fanno una piega. Anzi. Rassicurano con il piglio del fratello maggiore - perché «si rafforzerà il rispetto reciproco e l’entusiasmo di lavorare assieme che già oggi respiriamo» - gli alleati locali di An. Gli stessi che, al congresso provinciale tenuto una settimana fa, hanno spento la fiamma senza rinunciare per l’ultima volta, e pubblicamente, a chiamarsi «camerati» tendendo il braccio destro.

I forzisti di Trieste d’altronde, oltre che da un rapporto di forze promettente con quel 70 e 30 concordato tra Berlusconi e Fini, partono tenendosi stretto un altro vantaggio.

Perché loro l’incrocio delle anime che si ripeterà nel Pdl l’hanno già metabolizzato: in Fi convivono ex democristiani (l’ala cattolica che si riconosce nel consigliere regionale Bruno Marini), spiriti liberali (i discendenti di Sergio Trauner) e soprattutto militanti listaioli. Convivono a detta di tutti «bene» - ad eccezione di Roberto Antonione che oggi consuma a Roma, da deputato, il suo isolamento politico dalle questioni di casa - perché gravitano attorno a un unico baricentro. Il senatore Giulio Camber. Il quale non è che qui si faccia vedere più di Antonione (molto poco, quindi) ma riesce a telecomandare il partito da leader indiscusso attraverso una fitta rete di relazioni personali, rigorosamente lontano da telecamere e taccuini dei giornalisti. La sua interfaccia locale è il fratello Piero, capogruppo in Consiglio comunale e presidente di commissione in Regione, che regge a sua volta - lui però senza restare nell’ombra - le fila di uno zoccolo duro, il più ampio in città, che va dall’attuale assessore regionale al bilancio Sandra Savino, coordinatore provinciale e comunale del partito, all’ala liberale. Fino a un Gruppo giovani Under 35, un’ottantina di attivisti che trovano in Everest Bertoli, vice di Piero Camber in Comune, la testa di ponte nel circuito politico e mediatico.

Per Fi, a quanto pare, l’attuale approccio al partitone coincide dunque con un periodo di idillio monolitico che scommette di resistere anche dopo l’imminente fusione con gli ex missini. E soprattutto davanti a quelle malizie che potrebbero spuntare in vista della candidatura per il dopo-Dipiazza e che oggi non si spingono al di là di qualche sorrisino se all’assessore allo sviluppo economico, Paolo Rovis, capita di sedersi in Consiglio comunale sullo scranno più alto, quello del sindaco. Magari solo per cinque minuti e per bisbigliare all’orecchio del presidente dell’aula Sergio Pacor. «Ma cavalli solitari non ce ne sono», assicura Piero Camber. «La nostra forza è che tra noi si è creato un rapporto di solidarietà che va oltre la politica. Il collante è l’amicizia». Dicono d’aver sanato pure la frizione interna all’ala cattolica Marini e Claudio Grizon. «Ci siamo chiariti già prima delle elezioni 2006», taglia corto il primo. «È stata solo una carenza di dialogo in un momento in cui ne serviva di più», aggiunge il secondo. Fuori dal coro così rimane il solo Antonione. Che al congresso comunale dell’estate 2007 era riuscito a inserire, come quota di fedelissimi, un membro su sei nel comitato cittadino del partito, cioè Pietro Di Tora, fratello del consigliere comunale dissidente Paolo, autoconfinatosi nel Gruppo misto dopo il voto del 2006. Ironizza Antonione: «Una volta celebrato il congresso provinciale (quello del dicembre 2007, cui non aveva partecipato, ndr) non c’è stata alcuna attività di coordinamento che mi abbia coinvolto in qualche modo. Chi ha maturato esperienze nella Prima Repubblica, evidentemente, le ha mutuate nella Seconda. Volete sapere chi rappresento io in Fi? Me stesso...»


«ATTENTI A QUALCHE FASCISTA LOCALE»

Ma tra i seguaci del Cavaliere ci si chiede: chi è più a destra tra Fini e Berlusconi?

Che per i forzisti di Trieste l’intreccio con An non sia un travaglio lo si è capito dal fatto che da un anno e più - ben prima dell’exploit elettorale dello scorso aprile - non c’è stata necessità di tenere particolari dibattiti interni né di ripetere congressi per celebrare in lacrime lo scioglimento del partito. La voce del padrone - in questo caso non Giulio Camber, ma direttamente Berlusconi - fa fede: il Pdl era e sarà la via maestra. E non diventerà - assicurano un po’ tutti - una fotocopia del Pd dove gli ex Margherita soffrono la forte matrice diessina. Mano tesa dunque - non braccio teso - agli alleati e futuri colleghi aennini. C’è qualcuno, per carità, che in casa Fi pensa che «dovremo stare pur attenti alle sparate isolate di qualche fascista locale». Ma in fondo, si affretta a correggere il tiro, «confidiamo tutti nella sensibilità e nell’intelligenza politica del loro leader, Roberto Menia. Quando lo conosci trovi in lui un uomo di parola e mediazione».

«E poi - gli fa eco un altro azzurro - pensateci: chi sta più a destra oggi, Berlusconi o Fini?». Qualche mal di pancia nella destra triestina, insomma, se si appaleserà sarà sanato da chi comanda più in alto, suggeriscono alcuni azzurri.

La maggior parte di loro, però, garantisce che questo è il momento del matrimonio felice. Non pilotato dai capifamiglia ma voluto, ancorché inevitabile. «Il Pdl - così Piero Camber - è una casa già collaudata in Regione e in parte in Comune, dove a volte abbiamo già fatto dichiarazioni di voto uniche e congiunte. Sarà un’esperienza entusiasmante, e An sa che troverà in noi degli alleati corretti». «Anche in Provincia - rileva a sua volta il capogruppo di Fi a Palazzo Galatti, Claudio Grizon, esponente dell’ala cattolica guidata da Bruno Marini - si è creata una squadra sola, fin dai tempi della precedente giunta Scoccimarro». «Dopo quasi un anno di lavoro come gruppo Pdl in Regione - aggiunge Maurizio Bucci - devo ammettere che i colleghi di An mi hanno talvolta sorpreso per preparazione e apertura. Questo mi porta a dire che non ci sarà fusione a freddo, ma a caldo».

«L’amministrare assieme è un collante e qui in Comune siamo di fatto Pdl già da qualche tempo», insiste Paolo Rovis. «Siamo davanti a un percorso che non ci fa paura - chiude Everest Bertoli, come delegato del partito alle politiche giovanili - e anzi siamo consapevoli di essere partecipi alla nascita di un soggetto che scriverà un pezzo di storia dell’Italia e che risveglierà, grazie alla semplificazione del sistema partitico, l’interesse di molti ventenni e trentenni nei confronti della politica». (pi.ra.)

sabato 14 marzo 2009

COOPSETTE CHIAMA, NESLADEK RISPONDE E BATTE I TACCHI!

E' triste che il sindaco Nerio Nesladek dia l'impressione di prendere ordini dai vertici di Coopsette. La richiesta di predisporre gli atti per diventare "città d'arte", che la società ha indirizzato al Comune nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'apertura del centro, è stata davvero la dimostrazione che le cosiddette cooperative rosse sono abituate a rapportarsi con le amministrazioni pubbliche come se in realtà fossero la stessa cosa, parti di un unico sistema.

Se Nesladek dovesse coinvolgere il consiglio comunale in un'analisi e su un progetto articolato e completo di iniziative rivolte al settore del commercio muggesano, con la proposta di inserire anche Muggia tra le "città d'arte", da parte nostra cercheremmo di contribuire a motivare tale richiesta e opportunità.

Ma sia chiaro che non ci assogetteremo mai, ne a Coopsette ne a chiunque altro, ma bensì la nostra sarà il risultato di un ragionamento teso a promuovere varie iniziative per sorreggere tutti i settori del commercio muggesano, e in particolare quelli più deboili. Noi di idee ne abbiamo diverse, al contrario della giunta Nesladek.

venerdì 13 marzo 2009

A ROMA PER LA RIUNIONE DEL DIPARTIMENTO FINANZE E PERSONALE DELL'UPI

Ieri sono andato a Roma per la consueta riunione del Dipartimento Finanza e Personale dell'Unione Province Italiane di cui faccio parte. Un'occasione per approfondire temi di interesse nazionale riguardanti le attività delle Province, ad esempio la questione dell'IPT.
Sul volo di ritorno da Roma ho incontrato la pattuglia dei deputati e senatori regionali che ritornavano a casa: l'amico on. Massimiliano Fedriga, la madrina dell'inaugurazione della nostra sede di Muggia on. Manuela Di Centa con cui ho chiacchierato amichevolmente, il sen. Giovanni Collino fresco della nomina a presidente della Paritetica, il sen. Pittoni, l'on. Follegot, il sen. Ferruccio Saro, il sen. Roberto Antonione, il simpaticissimo sen. Flavio Pertoldi del Pd che ho simpaticamente invitato ad anderire al Pdl e con cui abbiamo scherzato sul piacere di mangiar bene.

APERTURE DOMENICALI - "MUGGIA CITTA' D'ARTE: IL COMUNE SI E' GIA' ATTIVATO"

Da Il Piccolo del 13 marzo 2009 - Pag. 21

MUGGIA «Accogliamo la proposta di far diventare Muggia città d'arte e abbiamo già attivato i nostri uffici per individuare la procedura da seguire». Coopsette chiama, Muggia risponde. All'apertura del Freetime Montedoro la società emiliana aveva suggerito questa possibilità per superare lo scoglio della legge regionale che impone un tetto alle aperture domenicali.

«Fregiarci del riconoscimento di città d'arte - spiega il sindaco di Muggia, Nerio Nesladek - rappresenterebbe un duplice vantaggio: andare a regime con una struttura che dà lavoro a 400 persone e accedere a finanziamenti per proseguire nel percorso di valorizzazione della città e del territorio. I presupposti ci sono tutti, a iniziare dalla valenza artistica del borgo istroveneto».


Nesladek strizza poi l'occhio all'assessore al Commercio di Trieste, Paolo Rovis, «padre» della delibera che battezza città d'arte il capoluogo: «Ci coordineremo con chi questo percorso lo ha già iniziato, perchè noi, contrariamente all'opposizione, non ci tiriamo indietro quando si tratta di lavorare fianco a fianco».


Rovis si rivela sorpreso: «Mi fa specie che il sindaco si attivi su sollecitazione del responsabile di un centro commerciale. La delibera è pubblica e pertanto a disposizione di tutti, anche del Comune di Muggia, ma si tratta di una trentina di pagine con argomentazioni approfondite, frutto di un lungo lavoro e di una scelta politica condivisa. ,Non entro nel merito se Muggia meriti o no di essere città d’arte, ma nel caso lo sarà per motivazioni diverse».

Il consigliere comunale forzista Claudio Grizon precisa: «Non sono contrario al Free Time. Ho rimarcato che nessuno si sia posto il problema di come far coesistere il commercio tradizionale con il nuovo centro». E sulla proposta di Coopsette osserva: «Non so quali relazioni intrattengano i suoi vertici con gli amministratori delle località in cui realizzano i loro centri. A decidere sulle linee di sviluppo del commercio nel nostro comune non saranno certo loro, ma il consiglio comunale». (g. t.)

giovedì 12 marzo 2009

NEI 30 MESI DI LAVORO IMPEGNATI 600 OPERAI

Da Il Piccolo del 12 marzo 2009 - Pag. 21

La polemica di Grizon: «Ma così muoiono le piccole botteghe»

MUGGIA Una cosa è certa, l’investimento che Coopsette ha posto sul territorio ha avuto i suoi riverberi sull’economica locale. «Nei 30 mesi di esecuzione dei lavori, hanno lavorato mediamente 240 persone - ha riferito Rossano Terziani, business manager di Coopsette -, con picchi di 600 dipendenti all’opera nei periodi cruciali della realizzazione. Ciò ha comportato delle ricadute notevoli nel settore alberghiero e delle ristorazione muggesana».

Non la pensa così il consigliere dell’opposizione in area Forza Italia Claudio Grizon, il primo a puntare l’indice contro i centri commerciali. «Oggi apre Montedoro Free Time, da domani inizierà l'agonia del commercio muggesano, già provato da questo periodo di crisi», ha detto. «Un'idea, quella delle emiliane CoopSette, sviluppata 20 anni fa su una potenziale utenza residente in un raggio di 30 minuti d'automobile - ha aggiunto -. Ma da allora i centri commerciali d'ogni tipo sono cresciuti come funghi, sia in Solvenia che a Trieste, rendendo probabilmente desuete quelle proiezioni». «Neanche una iniziativa, neanche un progetto, neanche un gesto - ha concluso - è stato fatto o previsto dalla giunta Nesladek nella relazione programmatica per il 2009 per tentare di tamponare, affrontare nel modo migliore possibile il prevedibilissimo impatto che Free Time avrà sul già provato commercio». (t.c.)

mercoledì 11 marzo 2009

APRE MONTEDORO FREE TIME, CHIUDE IL COMMERCIO MUGGESANO

Oggi Nesladek avrà la rivinciata su Dipiazza, reo di non averlo fatto parlare all'inaugurazione della grande viabilità Lacotisce-Rabuiese. Oggi è il giorno di Nesladek che, a braccetto con la signora Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia, inaugurerà il centro commerciale più grande del territorio provinciale, oltre vent'anni dopo la stesura dei primi progetti.


Oggi apre Montedoro Free Time, da domani inizierà l'agonia del commercio muggesano, già provato da questo periodo di crisi. Un'idea, quella delle emiliane CoopSette, sviluppata 20 anni fa su un potenziale utenza residente in un raggio di 30 minuti d'automobile. Ma da allora i centri commerciali d'ogni tipo sono cresciuti come funghi, sia in Solvenia che a Trieste, rendendo probabilmente desuete quelle proiezioni.
Ma intanto chissenefrega, oggi le telecamere e i riflettori, domani è un altro giorno e si vedrà.
Neanche una iniziativa, neanche un progetto, neanche un gesto è stato fatto o previsto dalla giunta Nesladek nella relazione programmatica per il 2009 per tentare di tamponare, affrontare nel modo migliore possibile il prevedibilissimo impatto che Free Tima avrà sul già provato commercio muggesano.

Eppure si sapeva che sarebbe arrivato il giorno dell'inaugurazione, seppure a metà, del nuovo centro ma Nesladek non ha pensato a metter mano alle leve che un Comune può utilizzare per incentivare la permanenza in centro storico di attività commerciali o per sorreggere quelle in periferia.

Un anno fa solo dei vaghi cenni ad un aleatorio e non ben definito "centro commerciale diffuso" e poi più nulla.

Le fatiche del presidente della CCIA Antonio Paoletti, tese a mettere a disposizione dei settori in crisi sostegni specifici, unite a quelle della Regione, andrebbero divulgate anche dal Comune che, da parte sua, potrebbe agire anche direttamente. Ma come spesso accade dal Comune non avremo risposte concrete ma solo silenzi imbarazzati ed imbarazzanti.

MODIFICHE AL METANODOTTO SNAM, SILENZIO DEL COMUNE DI MUGGIA

La documentazione con la richiesta di parere arrivata al Comune di Muggia da parte della SNAM è stata protocollata il 21 gennaio scorso, la lettera della Direzione regionale dell'Ambiente invece il 30 gennaio, ma il tema è sempre lo stesso: un nuovo parere sulle modifiche apportate dalla SNAM sui sistemi di sicurezza del metanodotto che dovrebbe portare, via mare, il GNL dai depositi della Gas Natural (purtroppo quasi approvati) fino a Villesse.

Il Consiglio Comunale però, a pochi giorni dalla scadenza dei termini, non ne sa niente. Gli uffici non hanno indicazioni da parte della giunta. Non si sa se e quando il Consiglio potrà dare questo ennesimo, probabilmente ultimo, parere per cercare di bloccare la realizzazione dei depositi e della condotta sottomarina di GNL.

Il valore politico del gesto sarebbe ancora una volta importantissimo.

Molti progetti si accavallano infatti in quel lembo di terra e su quel braccio di mare tra l'ex area Esso e l'area dell'ex raffineria Aquila. Molti inoltre i problemi che tale concentrazione di attività, con un potenziale fortissimo rischio ambientale o con un grosso impatto sulla movimentazione sia mare che a terra, porterebbero a quest'area.

Dal lato del comune di Trieste, l'area della Ferriera da bonificare e riconvertire, l'area ex Esso dove realizzare i depositi di GNL e dove dovranno attraccare le gasiere, le previste nuove banchine che prolungherebbero il canale navigabile e dove dovrebbero essere stoccati e movimentati i container con un pesantissimo impatto sulla viabilità e sul traffico che l'Autorità Portuale vorrebbe scaricare su Aquilinia.

Pochi metri più in là lo spazio per le navi che alimentano l'oleodotto della Siot. Tutto questo mentre a poche decine di metri la Teseco realizzera un'ulteriore area commerciale, secondo l'accordo di programma in atto. I cittadini di Aquilinia e di via Flavia intanto temono per gli incidenti che potrebbero succedere e le associazioni mettono in guardia sui danni e rischi ambientali.

Nesladek però, se non si darà una mossa in questi prossimi giorni, dopo essersi opposto a onor del vero al GNL, rischia di stendere un velo di omertà sugli ultimi atti che porteranno alla realizzazione di questo contestato deposito di GNL. A meno che non sia una scelta, calata dall'alto, dal Pd provinciale che sul GNL non la pensa come lui.

NUOVE 17 ASSUNZIONI OLTRE ALLE 22 GIA' ANNUNCIATE?

Lo avevano promesso in campagna elettorale, lo hanno annunciato in occasione dell'approvazione dei bilanci 2007 e 2008 ed ora continuano a raccontarci la stessa storiella. Nuove 17 assunzioni, dopo averne già promesse 22. Ma quante saranno alla fine 17, 22 o 39? Pur di esser presenti sulla stampa questi ripropongono triti e ritriti gli stessi temi, creando confusione ed aspettative esagerate. E quanto costeranno in più rispetto ad ora al Comune?
Il Comune di Muggia ha ormai una struttura amministrativa sempre più imponente, più di 10 dipendenti ogni 1000 abitanti, con sindaco, 7 assessori, 1 direttore generale, 1 segretario generale, 14 posizioni organizzative (quadri) ed un numero di dipendenti complessivi che sta superando le 150 persone.
Ma Nesladek & Co. si sono ben guardati dal ricordare quanti sono stati i funzionari che se ne sono andati in altri enti dopo l'arrivo di questa amministrazione. Si tratta infatti di figure di primo piano, tra le quali anche due segretari generali, che presidiavano vari uffici, dall'anagrafe ai lavori pubblici. Quanti sono signor Sindaco? Perchè se ne sono andati? Nel contempo però molte promozioni o ritorni sono stati caratterizzati dall'affinità politica più che dalle capacità professionali. Quanti dipendenti vuole lasciare in eredità alla prossima amministrazione signor sindaco Nesladek?


martedì 10 marzo 2009

BRUNETTA CI DA LA CARICA PER FAR PARTIRE CON SPIRITO "LIEVE E GIOIOSO" IL POPOLO DELLA LIBERTA'

Ieri sera ho partecipato assieme al mio vice Franco Paoli ad un incontro promosso dal nostro coordinatore regionale on. Isidoro Gottardo a cui hanno partecipato i coordinatori comunali ed i delegati che parteciperanno al congresso nazionale del Pdl.

Tema della riunione, ovviamente, la fase di transizione che inizierà dopo la nascita del Pdl il 27,28 e 29 marzo prossimi, la gestione condivisa del nuovo movimento tra Forza Italia ed Alleanza Nazionale e lo spirito che dovrà caratterizzare il Popolo della Libertà.

Ospite inaspettato ma molto gradito all'incontro di Cervignano il ministro della p.a. Renato Brunetta che, pur dopo una giornata estenuante tra Milano ed il Friuli, ha trovato il tempo (e la voglia, alle 22.30 di sera) di venirci a trovare.

Con un intervento appassionato, "lieve e gioioso", ci ha dato molti temi su cui riflettere e dai quali trarre lo spirito su cui costruire il Pdl che già oggi, ha detto, può contare su un consenso nazionale tra il 40 ed il 42%.

In conclusione Brunetta ha annunciato che sarà nuovamente candidato alle europee nel collegio che comprende il Friuli Venezia Giulia

lunedì 9 marzo 2009

CIAO, ZIO LUCIANO!

Ciao Zio Luciano, grazie per l'allegria che ci hai donato. Muggia ti saluta con affetto!

domenica 8 marzo 2009

MUGGIA, OPPOSIZIONE ALL'ATTACCO SUL RADDOPPIO DELLA GALLERIA

Da Il Piccolo dell'8 marzo 2009 - Pag.21

GRIZON: "NESLADEK FA DEMAGOGIA"


MUGGIA «Nerio Nesladek propone il raddoppio della galleria e vuole prendersi i meriti della ristrutturazione dell'ex dispensario: due chicche degne della sua demagogia».


È la pesante critica del coordinatore di Forza Italia a Muggia, Claudio Grizon, alle affermazioni del primo cittadino; il quale, commenta ancora il forzista, «prima ci dice che vuole progettare il raddoppio della galleria usando i fondi residui (500mila euro circa) che la giunta Gasperini si era fatta assegnare dalla Regione, schizzando nel frattempo veleno sul vecchio progetto del bypass sottomarino di Muggia, e poi vuole prendersi i meriti del soggetto privato che ha acquistato all'asta l'ex dispensario», destinato a «essere trasformato in poliambulatorio privato (unica soluzione possibile visto il vincolo urbanistico esistente sull'immobile per scopi socio-sanitari derivante dalla donazione di una Fondazione privata all’Azienda sanitaria)».

«In Consiglio comunale - ancora Grizon - assieme al consigliere di Fi Massimo Santorelli e tutta l'opposizione ci eravamo battuti, oltre un anno fa, per far sì che il Comune trovasse il modo di acquistare o mantenerne pubblica la proprietà. La risposta era stata un muro di gomma».

«Basta, quindi, prendere in giro i cittadini - tuona Grizon -. Quanto ai finanziamenti regionali, voglio proprio vedere se riuscirà a farseli confermare: in tre anni di giunta Illy, Nesladek si è fatto dare solo pochi soldi per la festa di San Martino e 500mila euro, tutto sommato dovuti, per cercare di sbloccare l'area di Acquario».

Secca la replica del sindaco: «Sarebbe bene, invece di opporsi sempre alle nostre iniziative, che ci desse una mano a ottenere quei soldi, in quanto appartenente alla maggioranza in regione». (g.t.)

venerdì 6 marzo 2009

I CROCEFISSI NELLE SCUOLE SIMBOLI DI LIBERTA'

A Trieste è rispettata la legge che impone alle scuole di esporre il crocifisso nelle aule?


In una mozione, presentata alla presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, il consigliere e capogruppo di Forza Italia in consiglio provinciale Claudio Grizon chiede una verifica della situazione attuale, in particolare nelle scuole superiori della provincia di Trieste.


La normativa in materia è chiara, e viene richiamata da una direttiva del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.


Nonostante alcuni tentativi di rimuovere il crocifisso dalle aule, la sua presenza è definita da più istituzioni come "un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato", e anche "simbolo del patrimonio storico italiano e di libertà".


Da qui la necessità, per Grizon, di verificare, con controlli a campione, l'ottemperanza della normativa in materia (frutto anche di un accordo con la Santa Sede) nelle scuole superiori di Trieste. La Provincia ha in effetti competenze nell’ambito della programmazione e dell’edilizia scolastica e, in generale, dell’istruzione con particolare riguardo alla popolazione degli Istituti scolastici provinciali.


Ma Grizon chiede anche di verificare, con ogni mezzo possibile, eventualmente anche con sopralluoghi a campione, che nelle scuole superiori triestine non siano vengano promosse azioni o atti oltraggiosi contro i crocefissi esposti nelle aule scolastiche o che gli stessi non siano stati deteriorati o rimossi.